Diaida di un ristoratore...

Nell’antichità della medicina greca per diaida si intendeva un modo di vivere volto alla salute, prevedendo regole che disciplinavano ogni aspetto della vita quotidiana: dall’alimentazione, all’esercizio fisico, al riposo.

Il mondo della ristorazione? Diaida al contrario!

Ristoratori di tutto il mondo alla ricerca costante di menù appetitosi, caratterizzati da ricette salutari capaci di incontrare i gusti, le necessità, le allergie, e anche i capricci di tutti i clienti.

Il mondo della ristorazione è tutt'altro che salutare!

Eccone i motivi:

  1. Si perdono tutte le ricorrenze e feste: lavori nei momenti in cui gli altri si divertono con conseguente ripercussione sulla vita sociale
  2. Modo di vivere stravolto: bioritmo alterato con conseguente perdita della cognizione del tempo
  3. Vietato ammalarsi, bisogna sempre lavorare... anche se ti tagli!
  4. Sei sottoposto ad un eccesivo stress: bisogna pensare ai prodotti da ordinare/comprare e gestire fornitori e rappresentanti, clienti mai soddisfatti dei tempi.
  5. Il ristoratore non mangia seduto, ma sempre in piedi e soprattutto mangia gli avanzi degli altri
  6. Corpo e mente sono sottoposto ad un costante torpore dovuto al sonno, calore, esalazione dei fumi...
  7. Sono vittime dei social o in generale della rete internet con il suo mondo delle recensioni.


Scendiamo nel dettaglio, vediamo come si struttura la giornata "tipo" di un ristoratore:

  1. Sveglia e... caffè... PC! Primo passo mettersi dietro lo schermo per pagare i fornitori e rispondere alla mail, coordinare le consegne con i corrieri. Controllare anche le pagine social del suo ristorante e programmare alcuni post per attirare la curiosità di nuovi clienti.  Tra una fattura e un ordine arriva l’ora di pranzo, unico momento che può condividere con la famiglia.
  2. Subito dopo pranzo dritti al ristorante per ricevere le consegne delle materie prime e controllare i conti della sera precedente. Prima che arrivino i suoi collaboratori, stilare la suddivisione dei compiti. Alle 18 discute con il cuoco e i camerieri riguardo alcuni ordini nuovi da effettuare, il piatto del giorno e ascolta le loro richieste. Amministrare il personale non è sempre facile: cercare di indirizzare i collaboratori nel modo giusto dandogli consigli e supporto ma non tutti apprezzano.
  3. Sono le 19 ed è tempo di accogliere i primi avventori. Li accompagna al tavolo e poi corre in cucina a calmare una discussione tra il cuoco e un cameriere. Cominciamo bene! Durante la serata i clienti si susseguono, il telefono squilla con gli ordini dell’asporto e della consegna a domicilio e spesso alcuni camerieri, impegnati ai tavoli, perdono le chiamate o trascrivono male le ordinazioni. Paolo deve così farsi in quattro per poter mettere una toppa a tutto. Attorno alle 23:30 la cucina chiude e a lui spetta il compito di dire al cuoco di quel tavolo che si è lamentato dei loro piatti. Il cuoco ha le sue ragioni, così come i clienti e Paolo è troppo esausto per poter ragionare così per accontentare tutto finisce per rimetterci lui.
  4. Sono le ore 24:00 e anche l’ultimo tavolo di clienti è uscito. Ora si pulisce la cucina, la sala e si riordina la dispensa. Le diatribe tra il cuoco e i camerieri non si placano e Paolo cerca di mediare. Con un po’ di fortuna, conta di essere a casa attorno all’una e a letto intorno 2:30.

    Come puoi ben capire, la vita del ristoratore non è una passeggiata...



Firmato: la moglie di un ristoratore


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